martedì 2 febbraio 2010

Che fare?: Mario e Stefano

Premessa: il razzismo non è concentrato solo negli stadi (forse la versione da stadio è la meno preoccupante) e molti degli ultras che vanno in curva sono solamente dei cerebrolesi le cui mamme non smettono mai di procreare.
Tralasciando i cori che insultano le mamme e augurano la morte ai giocatori (di cui mi sono macchiato anch'io persino davanti alla televisione), deve preoccupare quando gran parte della critica giustifica un "non ci sono negri italiani" con i comportamenti in campo e l'aggressività agonistica di un giocatore.
Mario Balotelli si ritrova, suo malgrado, ad essere simbolo della prima generazione di nuovi italiani in uno stato (con la esse minuscola) dove anche la politica è una partita di pallone, con la difficoltà ulteriore di un carico di pressione e di responsabilità enorme per la sua età. Figlio di genitori neri, nero nato in Italia, cresciuto in Italia in una famiglia italiana, cultura italiana e accento strettamente bresciano, Mario ha dovuto affrontare l'inadeguata legislazione sulla cittadinanza ottenendola solamente al compimento dei 18 anni di età (privilegiato, pratica sbrigata in fretta e furia per convocarlo in nazionale).
Come Mario, Stefano Okaka, fischiato da alcuni tifosi della sua stessa squadra (la Roma) persino dopo un gol. Perchè "non ci sono negri italiani".
Eppure gli italiani farebbero bene ad accettare un processo che non può arrestarsi, perchè i loro figli, i loro nipoti, saranno figli e nipoti di Mario, Stefano, dei rivoltosi di Rosarno. Saranno italiani e orgogliosi di esserlo forse più di quanto gli "originali" non lo siano mai stati e credo, solo da loro, potrà venire una nuova Italia (con la I maiuscola), con l'orgoglio di essere parte di una nazione che non potrà mai essere un grande Paese ma che potrebbe diventare un Paese più giusto e piacevole da vivere.

AVVISO: Questo blog sostiene lo Sciopero Generale degli Stranieri d'Italia del primo marzo. Sostiente altresì la Journée sans Immigrés francese indetta per lo stesso giorno.




Volpino Toussaint L'Ouverture

giovedì 28 gennaio 2010

Poi puoi anche spararti: Piramide di paura

Sir Arthur Conan Doyle era sempre stato molto reticente sulla gioventù della sua creatura Sherlock Holmes. Tuttavia egli non aveva neanche mai descritto il suo detective come una sorta di mix tra Piero Chiambretti, Hulk Hogan e Jessica Fletcher, un piccoletto pronto a fare a pugni ad ogni occasione che non si sa come e perchè svela tutto l'arcano alla fine del romanzo (o del film, in questo caso).
Se siete disperati per aver speso cinque euro (o forse anche più) per il film diretto dal marito di Madonna con protagonisti il reincarnato (simpatico attore problematico, per carità) di "Uno strano caso" (forse più noto per un ruolo secondario ne "La donna esplosiva"), la ragazza di cui si innamorò Tanino, Jude Law e Mark Strong (sui quali non mi dilungo per questioni di spazio), certamente varrà la pena scaricare da internet (perchè credo sia ormai introvabile) "Piramide di paura".
Diretto da Barry Levinson, con Nicholas Rowe nel ruolo di Sherlock Holmes, Alan Cox nel ruolo di Watson e Sophie Ward nel ruolo di Elizabeth Hardy (fidanzata di Sherlock), il film narra come la creatura di Conan Doyle si scoprì detective, in età adolescenziale, in seguito alla morte del suo maestro, professor Waxflatter (interpretato meravigliosamente da Nigel Stock).
Scrive il Morandini: "...La 1ª parte è tutta godibile: ha scatto e fantasia. Con la sua accumulazione di effetti, duelli, trappole, la 2ª stucca...".
Naturalmente non mi trattengo dal dirvi che il colpevole non è il maggiordomo bensì il maestro di spade di Sherlock, Rathe (interpretato da Anthony Higgins).



Scene da "Piramide di paura" (1985)



La ragazza di Sherlock Holmes ai tempi di "My name is Tanino" (2002)

Volpino Lester Bangs

mercoledì 27 gennaio 2010

La notizia del giorno prima: esce primo dizionario italiano-mongolo

E' certamente una mossa scorretta quella perpetrata dai principali mass-media italiani, controllati per la stragrande maggioranza dai comunisti, nel voler far passare sotto silenzio l'uscita del primo dizionario italiano-mongolo, finanziato, oltretutto, dal nostro ministero degli esteri guidato da Franco Frattini (che - ma tu guarda! - scriveva sul Manifesto). Deve o no l'opinione pubblica essere a conoscenza dell'intero operato del governo? Il governo sa che nessuno resterebbe silente: possiamo noi italiani avere rapporti di qualsiasi natura con i discendenti naturali del sanguinario dittatore Gengis Kahn? No, è la risposta. Al di là delle apparenze, i mongoli sono rimasti quelli che erano, barbari. Comunisti fino a poco tempo fa, si dichiarano ora democratici, come già altra gente ha fatto in Italia. Ma noi italiani non siamo fessi. No. Non ci facciamo prendere in giro dai comunisti. No. Possono cambiare nome quante volte vogliono ma sempre comunisti sono. No. Noi italiani siamo belli. Noi italiani siamo furbi come le volpi. Noi italiani non siamo mongoli.




Per approfondimenti in materia consultare:
Volpino Burruchaga

Il morto del giorno: 三船久蔵 e Bayani Casimiro

E' con gioia ed estremo orgoglio che introduco la rubrica da me curata regalandovi non un solo morto, bensì due!
Mi pare doveroso ed estremamente eccitante, infatti, ricordare due figure importantissime nella storia dell'umanità scomparse entrambe il 27 gennaio.
Andiamo per ordine. Il primo a lasciarvi fu 三船久蔵 44 anni fa, un vuoto incolmabile. 三船久蔵 nacque nella prefettura di 岩手県 il 21 aprile del 1883. Allievo diretto di 嘉納 治五郎, il fondatore del judo, è stato soprannominato il "Dio del judo" ed è l'autore del "Canon of Judo". Diventò decimo dan in breve tempo ed è famosissimo per la rapidità dei suoi movimenti. E' mia premura offrirvi la possibilità di assistere ad una dimostrazione pratica di 三船久蔵.


Il secondo a lasciarvi che ricorderò oggi è Bayani Casimiro. Filippino nato a San Pablo il 16 luglio del 1918, vi lasciò appena 21 anni fa. Re del bodabil (il vaudeville filippino), è considerato dai suoi connazionali il "Fred Astaire delle Filippine". Personalmente lo ritengo anche più bravo. Nonostante abbia girato 82 film, tutti degni di menzione speciale (ma non posso qui dilungarmi), resta pressochè sconosciuto al pubblico italiano. Perciò do la possibilità a voi lettori di visionare un breve spezzone di un suo film. Spero ne apprezzerete le grandi doti cinematografiche.





Buona morte a tutti.
Volpina Beata Quartina


martedì 26 gennaio 2010

Presentazione ufficiale del Corriere dei Volpini

Salve o lettore!

Il Corriere dei Volpini è una pubblicazione edita da oggi da me medesimo. Gli articoli che usciranno su questa rivista senza alcuna regolarità e senza alcun intento di fare informazione saranno firmati dai membri della mia famiglia che vo' qui di seguito a presentare.


Volpino Burruchaga: il Volpino Burruchaga è il capostipite della mia famiglia, partorito dalla geniale mente di un noto fumettista marchigiano. E' molto furbo ed ha un unico interesse: essere il più furbo. Inoltre è anche cattivo e odia il genere umano. Avvisa: "Sono incalzante come un'emorroide... quindi attenti, vi starò attaccato al culo come un tarzanello!". Si occuperà della rubrica intitolata "La notizia del giorno prima".


Volpino Toussaint L'Ouverture: il Volpino Toussaint L'Ouverture è il membro negro e rivoluzionario della mia famiglia. Sfuggito al terremoto di Haiti, si è fatto dare per disperso e ha raggiunto il paese con la pi minuscola per unirsi ai rivoltosi di Rosarno. Progetta di guidare una rivoluzione per conquistare il paese con la pi minuscola e farlo diventare un Paese (naturalmente assumendone la guida). Non voterà mai per il Piddì. Da grande vuole fare il terrorista rosso. Si occuperà della rubrica intitolata "Che fare?", dedicata all'attualità politica e sociale.  

Volpina Angela Davis: la Volpina Angela Davis è la fidanzata storica del Volpino Toussaint L'Ouverture. Parla, scrive e legge perfettamente tre lingue: il dalmatico vegliotto, la cacaopera e l'unno. Tuttavia, essendo tre lingue estinte, non comprende e non sa farsi comprendere da nessuno, pertanto è considerata sordomuta e analfabeta e non si occuperà di alcuna rubrica del giornale. Considerata dalla comunità dei volpini una macchina da sesso perfetta, rende il Volpino Toussaint L'Ouverture un gran cornuto e il suo amante principale è il cugino più furbo, il Volpino Burruchaga  


Volpina Beata Quartina: la Volpina Beata Quartina è morta il 7 luglio 1684 ed è in attesa di essere santificata assieme a Pio XII e Giovanni Paolo II. Bisognosa di certezze, ama la morte perchè unica cosa certa nella vita. Il suo motto è : "Ogni secondo qualcuno muore, ogni secondo qualcuno nasce e poi certamente morirà". Si occuperà della rubrica di necrologi e ricordini intitolata "Il morto del giorno" 


Volpino Lester Bangs: il Volpino Lester Bangs è critico di ogni forma d'arte. Estremamente critico, si occuperà della rubrica di recensioni "Poi puoi anche spararti", nella quale sconsiglierà anche ciò che non conosce. E' stato ritratto anche dal celebre genio indiscusso della Pop Art e suo grande amico Andy Warhol.  

Volpino Gänsfleisch zur Laden zum Gutenberg: sono io e sono solo l'editore.