mercoledì 27 gennaio 2010

La notizia del giorno prima: esce primo dizionario italiano-mongolo

E' certamente una mossa scorretta quella perpetrata dai principali mass-media italiani, controllati per la stragrande maggioranza dai comunisti, nel voler far passare sotto silenzio l'uscita del primo dizionario italiano-mongolo, finanziato, oltretutto, dal nostro ministero degli esteri guidato da Franco Frattini (che - ma tu guarda! - scriveva sul Manifesto). Deve o no l'opinione pubblica essere a conoscenza dell'intero operato del governo? Il governo sa che nessuno resterebbe silente: possiamo noi italiani avere rapporti di qualsiasi natura con i discendenti naturali del sanguinario dittatore Gengis Kahn? No, è la risposta. Al di là delle apparenze, i mongoli sono rimasti quelli che erano, barbari. Comunisti fino a poco tempo fa, si dichiarano ora democratici, come già altra gente ha fatto in Italia. Ma noi italiani non siamo fessi. No. Non ci facciamo prendere in giro dai comunisti. No. Possono cambiare nome quante volte vogliono ma sempre comunisti sono. No. Noi italiani siamo belli. Noi italiani siamo furbi come le volpi. Noi italiani non siamo mongoli.




Per approfondimenti in materia consultare:
Volpino Burruchaga

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