martedì 2 febbraio 2010

Che fare?: Mario e Stefano

Premessa: il razzismo non è concentrato solo negli stadi (forse la versione da stadio è la meno preoccupante) e molti degli ultras che vanno in curva sono solamente dei cerebrolesi le cui mamme non smettono mai di procreare.
Tralasciando i cori che insultano le mamme e augurano la morte ai giocatori (di cui mi sono macchiato anch'io persino davanti alla televisione), deve preoccupare quando gran parte della critica giustifica un "non ci sono negri italiani" con i comportamenti in campo e l'aggressività agonistica di un giocatore.
Mario Balotelli si ritrova, suo malgrado, ad essere simbolo della prima generazione di nuovi italiani in uno stato (con la esse minuscola) dove anche la politica è una partita di pallone, con la difficoltà ulteriore di un carico di pressione e di responsabilità enorme per la sua età. Figlio di genitori neri, nero nato in Italia, cresciuto in Italia in una famiglia italiana, cultura italiana e accento strettamente bresciano, Mario ha dovuto affrontare l'inadeguata legislazione sulla cittadinanza ottenendola solamente al compimento dei 18 anni di età (privilegiato, pratica sbrigata in fretta e furia per convocarlo in nazionale).
Come Mario, Stefano Okaka, fischiato da alcuni tifosi della sua stessa squadra (la Roma) persino dopo un gol. Perchè "non ci sono negri italiani".
Eppure gli italiani farebbero bene ad accettare un processo che non può arrestarsi, perchè i loro figli, i loro nipoti, saranno figli e nipoti di Mario, Stefano, dei rivoltosi di Rosarno. Saranno italiani e orgogliosi di esserlo forse più di quanto gli "originali" non lo siano mai stati e credo, solo da loro, potrà venire una nuova Italia (con la I maiuscola), con l'orgoglio di essere parte di una nazione che non potrà mai essere un grande Paese ma che potrebbe diventare un Paese più giusto e piacevole da vivere.

AVVISO: Questo blog sostiene lo Sciopero Generale degli Stranieri d'Italia del primo marzo. Sostiente altresì la Journée sans Immigrés francese indetta per lo stesso giorno.




Volpino Toussaint L'Ouverture

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